Roma – Ok del Senato al Dl Sicurezza, Fronda nel M5S e Lega sugli scudi

Il Senato, con 183 sì, 59 no e 19 astenuti, ha approvato il decreto legge sulla sicurezza marcandolo con un voto di fiducia, chiesto dal governo, per evitare sorprese da un gruppo che è nel M5S contrario alla nor mati va portata in Aula. I 5 dissidenti del Movimento, cioè quelli che si sono voluti far riconoscere e che, forse finiranno davanti ai probiviri, sono usciti dall’Aula ed hanno dichiarato, per evitare grane più grosse, che non erano contro il dl ma solo, per la richiesta della fiducia. In realtà, che che se ne dica, nel M5S si va palesando una fronda contro, la coalizione Movimento – Lega. Il fatto non ci meraviglia, in quanto il contratto tra i due partiti, è stata una forzatura: la Lega è di destra e il i 5S  forza di sinistra. La votazione in Senato, infatti, ha messo in difficoltà il centrodestra. FdI ha preferito l’astensione mentre FI, dopo la dichiarazione di voto di un sì al dl sicurezza, ma non al governo, ha lasciato l’Aula. I democratici si sono battuti, anche con cartelli che hanno esibito in Aula e poi fuori da Palazzo Madama, La scritta è significativa: ” Decreto Salvini#menosicurezza#più clandestini”. In Aula, il capogruppo Pd Marcucci,  ha attaccato duramente un provvedimento che ha definito una presa in giro, in quanto il governo parla di sicurezza, ma crea insicurez za per l’Italia e italiani. Il ministro Salvini, in brodo di giuggiole, ha rilasciato una dichiarazione di questo tipo, durante la conferenza stampa, tenuta al Viminale :” Si rassegnino  gli sciacalli. Questo governo andrà avanti per 5 anni. Noi dobbiamo aiutare chi fugge dalla guerra, che è anche mio fratello, ma non chi sbarca in Italia ed Europa per spacciare droga  o fare casini, questi vanno riportati a casa o, comunque, messi in grado di non nuocere”. Prima del voto in Aula al Senato “colazione di coalizione”: vice premier Di Maio e ministro Bonafede per avere tutte le assicurazioni, dal titolare della Giustizia su, carcere e daspo, ai corrotti e corruttori. tanto che non potranno più lavorare. Certezza anche sulla prescrizione, dopo il primo grado di giudizio, dove si profila un accordo tra M5S e Lega. Salvini si è detto favorevole all’introduzione della nuova disciplina, ma vuole evitare processi all’infinito per tutti i reati. Il ragionamento, del vice premier leghista è, sì allo stop alla prescrizione per determinati reati più odiosi. Per Di Maio,  capo politico del Movimento, il problema del sì alla prescrizione è per evitare che, delinquenti, corrotti e farabutti se la cavino annullando la giustizia, grazie all’attuale normativa che prevede, lo stop ai processi grazie alla prescrizione. Un accordo tra i due partiti della coalizione di governo sarebbe dietro l’angolo.

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