Roma – Tra elezioni anticipate e Italia nell’UE, euro e Nato, c’è Mattarella

Elezioni a fine ottobre: tutto appare deciso ma, dal pomeriggio di oggi, con una serie mezze parole, da parte di esponenti del M5S e della Lega, sono apparsi degli spiragli,  strettamente legati alla posizione che potrebbe assumere il Presidente, che non permetterebbe mai che avvenissero due fatti, durante il suo mandato: rischiare di mandare il Paese in esercizio provvisorio per un Bilancio dello Stato e che prendessero, le redini del Paese forze, che potrebbero decidere di tentare di uscire dall’UE, una realtà storica voluta tenacemente dall’Italia, Paese fondatore dell’Unione. Con questo non si vuole affermare che, il Capo dello Stato, pur di conseguire questi obiettivi, sarebbe disposto a violare la Costituzione. Certamente no. Ma Mattarella ha il potere di ricercare soluzioni, attraverso le consultazioni, che evitino in questi frangenti, di andare ad elezioni a fine ottobre, primi di novembre, cioè a poco meno di 60 giorni dall’approvazione del Bilancio, particolarmente difficile. All’appello mancano almeno, fino ad oggi, dai 30 ai 40 miliardi. Non è un’analisi politica astrusa se si considera che, lo steso Presidente, davanti ad eventuali nuove elezioni, marzo 2018, prima propose un governo tecnico e successivamente,  davanti a soluzioni impossibili, diede il via libera ad un esecutivo, con due forze che non hanno nulla in comune. Il M5S, con una maggioranza relativa ha trovato la possibilità, di fare un ” contratto” con la Lega e, i due partiti, distanti per strategie politiche, anni luce, hanno ottenuto l’ok dal Quirinale, con un premier, docente universitario, sconosciuto agli italiani, ma fedele agli impegni presi. Mattarella ha tentato l’impossibile per salvaguardare gli interessi del Paese e non è detto che, quando giungerà il suo turno per decidere sul da farsi, prevarranno le sue responsabilità: Bilancio entro il 31  dicembre e nell’Unione Europea senza se e sena ma. Con la Commissione si potrà discutere di cambiare norme, regole e accordi ma, le forze governative che avranno l’ok, del Capo dello Stato, potranno, ovviamente fare politica a tutto campo nazionale e internazionale ma senza mai mettere in discussione nè l’Unione Europea, nè l’euro o la Nato. Queste per il Presidente della Repubblica sono scelte irrinunciabili, specialmente in questo periodo, di guerre economiche tra i colossi, come Cina e Stati Uniti, e con un pericoloso rallentamento della produzione persino in Germana. Il vice premier Salvini, consideri queste condizioni difese a spada tratta dal Presidente Mattarella, lo stesso che benedisse, il governo M5S – Lega, in quanto non c’erano alternative. Di Maio, Salvini, Zingaretti, Renzi, Berlusconi e Meloni, Grillo e Casaleggio sappiano, che c’è una linea di difesa invalicabile, dei punti specificati, fino a quando al  Quirinale c’è un Presidente come Mattarella deciso a difendere gli interessi degli italiani.

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