Roma – Tria al Senato:” Lavoriamo per una Manovra equilibrata”

Il ministro per l’Economia, Giovanni Tria, nell’intervento sulla Manovra al Senato ha mantenuto, toni molto cauti ed ha significato il dilemma, che sta affrontando questo governo, tra un debito altissimo, aumen tato a dismisura dall’esecutivo Monti in poi. Esecutivi che si sono mossi nella morsa dell’austerità e che, per l’aumento del deficit, non sta consentendo al governo Conte, una Manovra moderatamente espansiva. Lo sforzo in atto, i dialoghi con le forze economiche e sociali nazionali e con la Commissione Ue, mirano a superare steccati che, se rispettati al 100%, costringerebbero gli italiani a subire una nuova recessione impensabile. Si tratta di trovare un giusto equilibrio, in una Manovra estremamente complicata in quanto, – ha proseguito Tria – il governo non può rinunciare al cambiamento, attraverso riforme necessarie ad una economia da rilanciare e, allo stesso tempo, non può tralasciare un dialogo corretto e costruttivo con l’Unione Europea. La Manovra, inoltre, deve mettere al riparo l’Italia da uno spread eccessivamente alto che ha ricadute negative, sia sugli interessi da pagare e sia sulle economie familiari. Allo stesso tempo il governo, deve disporre del denaro sufficiente per le riforme: reddito di cittadinanza e superamento della Fornero nonchè investimenti per infrastrutture necessarie per sfociare, in una nuova economia. Obiettivi complessi – ha fatto capire Tria – ma allo stesso tempo irrinunciabili così come lo sono, i rapporti con l’Unione Europea. Il ministro ha usato, rara schiettezza non sempre usata dai vari ministri che hanno occupato le sue stesse stanze. Il membro del governo, non ha nascosto nulla, ed ha anche fatto intendere che nè lui e nè altri hanno la bacchetta magica per uscire, da una situazione, conosciuta come ” molto difficile”. Ma l’economia del Paese e quella dei risparmiatori va difesa ad oltranza, senza rinunciare ai punti qualificanti del governo. La strada che si apre davanti a questa analisi è una soltanto: dilatare i tempi delle due più importanti riforme, reddito di cittadinanza e superamento Fornero e, man mano che passano i giorni, i maggiori leader del M5S e Lega, appaiono disponibili ad accettare, queste limitazioni, che non comportano rinunce a mantenere le promesse elettorali. Tutti siano saggi ed evitino danni irreversibili  ad un’Italia che può ripartire e tentare un Pil, nel 2019, che non è impossibile, se tutti remeranno nella stessa direzione. Dombrovskis, vice presidente della commissione Ue si astenga, in questa delicata fase, a ribadire concetti Ue ben noti e discussi, da Conte e Tria con Juncker e Moscovici.

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