Roma – Vertice sulla Manovra dopo il secondo ultimatum di Di Maio

Domani vertice di maggioranza con il rinnovato ultimatum, di Di Maio, in risposta al Premier  Conte che ha ribadito “la Manovra è approvata e sono possibili soltanto aggiustamenti tecnici”. Il ca po politico del Movimento, dopo aver ripetuto “… senza di noi non c’è Manovra” e si sappia che le nostre tre proposte sono imprescindibili. Così come non si è mai visto che in politica non si ascolti il primo partito. Se si va a a casa – ha soggiunto il ministro Di Maio – è difficile possa esistere un’altra coalizione di governo”. Il vertice del Movimento è rimasto, dispiaciuto e sconcertato, dalla presa di posizione del Premier ma, Di Maio è stato chiarissimo:”Se non saranno inserite le nostre proposte, nella Legge di Bilancio, non ci può essere nessuna Manovra”. Per dirla in breve, il Premier Conte deve cedere oppure può andare al Quirinale. Nel durissimo scontro, nell’accettare o lasciare, si è inserito dalla Leopolda, Matteo Renzi, che ha ribadito che, Italia Viva, punta a presentare un emendamento per annullare, Quota 1oo, e trasferire i miliardi così recuperati, a vantaggio dei giovani, occupazione e famiglie. Il leader del nuovo partito ha precisato:” Noi presentiamo l’emendamento e poi vedremo che posizione prendono gli altri gruppi parlamentari”. Ma non siamo ancora al termine di questa ” commedia” italiana o inglese per Brexit. Il Pd, con un intervento a gamba tesa, del ministro Boccia,  ha fatto sapere che la Manovra approvata può subire delle modifiche, non all’intero dei palazzi, ma solo in Parlamento che è sovrano e che nessuno, con il Pd nella coalizione, può permettersi di imitare Salvini con ultimatum. Infine, tanto per fare un quadro dello scontro in atto, il segretario generale della Cgil Landini ha alzato i toni ospite di Annunziata su Rai3:” Per recuperare 109 miliardi di evasione, non si può lasciare fuori nessuno, dal grande al piccolo evasore. La somma elevatissima va recuperata ed a noi è stata illustrata, dopo tanto, la Manovra.  Il nostro, ( ha incluso anche gli altri sindacati), non è stato un sì definitivo ma c’è la condizione: il governo continui ad operare e dialogare strettamente con i sindacati per equilibrare la vita delle famiglie italiane, da chi lavora ai pensionati, passando per chi non trova lavoro e deve andare a trovarlo all’estero. Insomma, Landini lo ha detto con piglio pesante:”Se la Manovra viene rimessa in discussione ci siamo anche noi a difendere alcune scelte, per recuperare l’evasione che per noi è una misura essenziale, come il tetto al pagamento in contanti e all’uso del Pos, senza arricchire le banche”. Il can can è iniziato e non è affatto piacevole  per la piega che sta prendendo la situazione. Dal vertice di domani, comunque finisca, qualcuno uscirà con le ossa rotte. Se sarà il Premier Conte o il ministro Di Maio non è prevedibile. Potrebbe anche esserci un armistizio, allargato a Renzi e sindacati. Tutto questo accade dopo che il primo documento economico finanziario, già spedito a Bruxelles, che ha chiesto lumi su quello che sta accadendo in Italia.

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