Vaticano – Papa Francesco negativo al tampone ripetuto. Soffre la solitudine

Il Covid – 19 è entrato anche in Vaticano a Santa Marta, dove risiede Papa Francesco che rifiutò, l’appartamento nel Palazzo Apostolico, perchè lo  avrebbe isolato troppo. Ma un alto prelato, con il quale Francesco si è sempre incontrato poco è stato ricoverato, in ospedale, con i sintomi del coronavirus. Questo fatto ha fatto scattare l’allarme e il Papa, come tutti gli altri ospiti dell’albergo, sono stati sottoposti al tampone, ripetuto anche oggi, risultato negativo. Va detto che il Papa, su indicazione dei suoi medici, pranza e cena nella sua stanza, ha ridotto al minimo gli incontri, meno quelli importanti, che avvengono nel Palazzo Apostolico dove gli spazi sono molto ampi ed è possibile mantenere le distanze come viene raccomandato anche dalla Sanità italiana. Intanto i suoi segretari hanno annullato tutti gli incontri, meno quelli importanti, così i viaggi per tutto il 2020.  In Vaticano viene confermato che il Santo Padre vive male, questo momento che vede il mondo intero per una Pandemia che ha sconvolto, la vita delle famiglie e di interi Stati alle prese, con un nemico invisibile che sta provocando un numero di morti molto elevato. Sta facendo tremare anche i sistemi sanitari ritenuti all’avanguardia e  dimostrando che la sanità così come è stata organizzata fino ad oggi, non è il modello migliore ma deve riorganizzarsi, su basi estremamente duttili, con dotazioni sofisticate per il personale, da utilizzare in caso di necessità. Così come – chi da esperto ha osservato l’effetto di questa Pandemia – non solo sugli uomini ma anche sull’organizzazione sanitaria è già al lavoro per un modello diverso:  dalla funzione filtro, del medico di famiglia, fino ai reparti ospedalieri.  Comunque va detto che l’Oms ritiene che il modello della sanità italiana  ha funzionato bene, non escluso nessuno ed ad un ottimo livello di preparazione. Ci sono  delle modifiche da apportare? Certamente sì tutto è perfettibile e il nuovo modello, non dovrebbe escludere anche l’educazione sanitaria delle persone che chiedono, continuamente l’ erogazione di servizi, considerati dai sanitari, inutili se non dannosi ma prescritti. Si crede che, come accade sempre, dopo una prova così terribile come quella che stiamo vivendo, con la minaccia continua di essere contagiati dai tantissimi infetti in circolazione e dopo la dura prova degli ” arresti domiciliari”che perdureranno, tutti ne usciremo diversi, forse migliorati nei nostri comportamenti.

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